Le emozioni non sono sempre facili da gestire: molte persone fanno fatica con una o più emozioni specifiche. Il supporto psicologico può aiutare a superare diverse problematiche di riconoscimento, regolazione ed espressione emotiva.
Le emozioni sono reazioni affettive a uno stimolo, che provocano delle modifiche a livello del sistema nervoso vegetativo, corporeo e psichico.
Distinguiamo emozioni primarie, che sono innate, universali e si manifestano fin dalla nascita (felicità, tristezza, rabbia, paura, disgusto, sorpresa) e secondarie, che si sviluppano successivamente e sono spesso legate alla vita in società (come vergogna, colpa, invidia...).
Dare un nome alle emozioni è il primo passo per regolarle. Il riconoscimento delle emozioni passa anche attraverso l'interpretazione dei propri segnali corporei, ad esempio il mal di pancia quando siamo in ansia o un nodo alla gola quando siamo tristi.
Questi segnali orientano la nostra attenzione, aiutandoci a sopravvivere: la paura ci protegge dai pericoli, la rabbia dalle ingiustizie, il disgusto dall'avvelenamento e così via. Saper riconoscere le proprie emozioni permette di valutare e gestire le situazioni potenzialmente rilevanti che le emozioni ci segnalano.
Le emozioni hanno generalmente una durata breve. Un'emozione può diventare problematica quando si ripresenta molto frequentemente o con un'intensità estremamente elevata, suscitandoci un disagio o compromettendo le nostre attività quotidiane. L'emozione a questo punto, più che un'indicazione utile, ci appare come una mappa disegnata apposta per ostacolarci. Questo di solito dipende da:
i nostri pensieri (il significato che attribuiamo agli eventi e ai nostri vissuti interiori);
i comportamenti che attuiamo quando l'emozione si manifesta.
Ad esempio, la nostra ansia per un esame aumenterà e si cronicizzerà se pensiamo che l'esito sarà sicuramente negativo ed eviteremo di affrontarlo (impedendo alla realtà di smentirci).
Una problematica correlata riguarda l'incapacità di esprimere le proprie emozioni. Spesso crescendo impariamo che certe emozioni non sono accettabili, che dovremmo vergognarcene e nasconderle. Ad esempio, potremmo evitare di mostrarci tristi perché ci hanno insegnato che "gli uomini devono essere forti", oppure potremmo trattenere la rabbia anche quando subiamo un'ingiustizia perché ci è stato spesso richiesto di mettere i bisogni altrui davanti ai nostri. Non esprimere le proprie emozioni porta a non vedere soddisfatti i propri bisogni ed è l'origine di molte problematiche relazionali: se non manifesto un'esigenza, non posso aspettarmi che l'altra persona mi legga nella mente e mi venga incontro.
Le difficoltà con le emozioni sono piuttosto comuni. Un percorso psicologico può aiutare a:
allenarsi nel riconoscere le proprie emozioni
imparare a esprimere le proprie emozioni efficacemente
normalizzare e accettare di provare diverse emozioni, anche negative o contrastanti
modificare le emozioni disfunzionali lavorando su pensieri e comportamenti
apprendere tecniche di autoregolazione per gestire i momenti di crisi emotiva
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