Ogni anno molte persone italiane migrano all'estero allo scopo di migliorare le proprie condizioni di vita, senza contare gli spostamenti tra regioni. Allo stesso tempo, altre persone arrivano in Italia con le stesse speranze. Cosa può fare la psicologia per expat?
Il trasferimento in un nuovo paese è accompagnato da speranze e aspettative, ma anche da numerose sfide. Lunghe procedure burocratiche, adattamento culturale, mancanza di riferimenti e di una rete sociale a cui appoggiarsi possono generare stress.
Soprattutto quando la migrazione avviene in giovane età, potrebbero sorgere difficoltà a integrare più culture nella propria identità, con pensieri del tipo: "Non mi sento né appartenente alla cultura di origine né a quella in cui vivo, ma allora chi sono io?". Oppure si ha la sensazione che la propria identità culturale non venga riconosciuta dalle altre persone, ad esempio in seguito a episodi di razzismo, e di sentirsi come un pesce fuor d'acqua in entrambi i paesi.
Inoltre, la migrazione può generare aspettative familiari di successo e/o di supporto economico che caricano la persona emigrata di responsabilità.
La migrazione non è necessariamente desiderata. Si può partire per mancanza di opportunità lavorative nella propria città, per seguire partner o famiglia, per condizioni climatiche sfavorevoli o catastrofi naturali. Nelle storie di migrazione più complesse è importante valutare possibili esiti traumatici.
Anche chi rimane nel paese d'origine è influenzato dalla partenza delle persone care. A volte può esserci un progetto di ricongiungimento futuro, con una temporalità più o meno certa. Questo è spesso il caso delle coppie che si trovano a vivere una relazione a distanza.
In altre circostanze, la separazione è definitiva e si ha la consapevolezza che si potrà incontrare la persona emigrata poche volte l'anno. Potrebbero sorgere tristezza e nostalgia legate alla lontananza, oppure preoccupazione per la persona partita (pensiamo ad esempio a un genitore in pensiero per il figlio che va a studiare fuori: "Se la caverà da solo all'estero?").
Queste emozioni sono normali, ma a volte la loro intensità o durata è eccessiva e iniziamo a provare un forte disagio.
La mia esperienza personale e quella professionale nel servizio di Etnopsichiatria mi hanno permesso di entrare in contatto con diverse storie di migrazione, da e verso l'Italia. Come psicologa, posso supportare expat e migranti a:
gestire lo stress e le emozioni legate al trasferimento
integrare nella propria identità di cultura d'origine e nuova realtà
assumere una giusta distanza dalle aspettative familiari
Se cerchi una psicologa per expat a Monza e online, puoi contattarmi per un appuntamento.